La recente notizia di cronaca del suicidio di Tiziana Cantone, dopo la pubblicazione circa un anno fa di alcuni video hard che la ritraevano, suscita in me alcune riflessioni che voglio condividere.
In casi come questo, purtroppo non isolati, ci sono senz'altro due serie di responsabilità ben precise:
una, quella evidente, di quelle bestie (senza offendere gli animali...) che giocano sulla pelle degli altri, diffondendo immagini e contenuti che rientrano nella sfera intima della persona, che va tutelata ad ogni costo; l'altra, meno evidente ma più grave, di tutte quelle religioni patriarcali, "benpensanti", critici e moralisti che possono portare una persona, soprattutto se femmina, a vergognarsi, traumatizzarsi, magari a suicidarsi di fronte alla diffusione di immagini che - non dimentichiamolo - mostrano solo esseri umani intenti a darsi e ricevere piacere, o anche solo una propria immagine nuda...
Magari per un maschio la diffusione di un video con proprie scene hard potrebbe anche costituire un punto di onore, mentre per una persona di sesso femminile scatta il condizionamento dell'immoralità...
Dal 2009 lotto contro la pornografia nel web, la censura mediatica dei capezzoli femminili rispetto a quelli maschili, e di fronte a casi come questo é proprio il momento di dire BASTA. Basta con il pudore, basta con la vergogn, basta con tutto ciò che é stato creato nei secoli da musulmani, cattolici, ebrei intorno alla sessualità e all'espressione del femminile...
Io ho sempre lottato mettendomi in gioco in prima persona, e se nel 2009 "Nuda contro la pornografia" ha raccolto poche seguaci italiane disposte a mostrarsi liberamente, #freethenipple ha portato in tutto il mondo migliaia di donne a mostrare il seno ribellandosi alla discriminazione. Dopo un evento come questo... se tutte decidessimo di metterci in gioco come ho fatto io, pubblicando una propria foto nuda, togliermmo potere al mercato della pornografia, alla discriminazione sessuofoba maschilista, a una parte di condizionamento sociale patriarcale...
Nel mio ultimo viaggio in Indocina, ho visto coi miei occhi decine di bambine addestrate a "prostituirsi" per fame e inseguendo il sogno di incontrare qualche maschio-turista col potere di cambiare loro la vita. Magari un maschio occidentale/italiano che tornando alla sua vita sociale quotidiana sarebbe pronto a sparare a zero, criticare, giudicare un video hard come quello la cui protagonista è diventata tristemente nota...