Nella mia esperienza di donna, il mio impegno decennale per
la "liberazione" del femminile da sensi di inadeguatezza e colpe varie, ha senso trecentosessantaquattro giorni all’anno...
Come tutte le celebrazioni proposte dai mass media, ora è il
momento meno adatto per esprimere qualcosa di "fuori dal coro". Lo so bene perché da molti anni mi metto in
gioco fino in fondo per il femminile.
E’ arrivato come ogni anno questo
8 marzo e mi sto chiedendo cosa posso e voglio testimoniare, della mia
personale esperienza con il mondo esterno e con la cultura che respiro…
Grazie alle mie esperienze e alle
mie proposte di risveglio e di consapevolezza nella dimensione sessuale della
vita, posso osservare quali sono gli umori del “sottobosco”, di un inconscio
collettivo che condiziona e guida la vita di tanti esseri umani… compresa la
mia, solo che ho la fortuna di ricordarmene spesso e quindi di distaccarmene
ogni volta che posso!
Voltando un momento indietro lo
sguardo, posso dire di aver conosciuto una buona fetta di reazioni e risposte
sociali alle mie tante provocazioni che negli anni ho voluto esprimere proprio
nell’ambito della sessualità, per contribuire a scalfire un
pezzo di muro del tabù più longevo: il SESSO, questo grande fantasma dai tanti
tentacoli che, appena toccati con mano, sfumano e si dissolvono nell’aria.
Dalla mia prima Campagna “Nudacontro la pornografia in rete”; alla partecipazione alla Campagna Mondiale
#Freethenipple per sfatare la differenza tra vedere capezzoli maschili e
capezzoli femminili nudi (postando mie foto coi capezzoli al vento); alla
pubblicazione del mio Calendario della Passione 2017; alla mia conferenzanel Congresso Internazionale della Quantum University delle Hawai’i in cui ho
portato, come PhD in Medicina Integrativa, il tema “Sex and the Spirit”, valutato
innovativo in ambito “accademico”; ai numerosi articoli scritti per recuperare
dall’ombra parole “sessuate” che si ha vergogna ad esprimere, come cazzo o fica
o pompino o scopare e parlare chiaramente di energia orgasmica, di godere; alle
conferenze in giro per l’Italia in cui a volte, per risvegliare un pubblico semiaddormentato,
ho provocatoriamente mostrato i capezzoli; ai seminari di SessualMente 2.0, ho avuto la fortuna di incontrare le persone più disparate ma accomunate (quasi tutte)
dal desiderio di dar voce a quell’energia e quel fuoco interiore troppo spesso
soffocato, il fuoco creativo e creatore dell'energia sessuale.
Questa mia azione di “risveglio”
nel sociale mi è costata parecchio, in termini personali, e mi sta dando però
molte opportunità di continuare il mio percorso di crescita e contribuire a
creare l’avanzamento di quell’onda che immagino come portatrice di nuova linfa
vitale, inarrestabile, pari all’onda di eccitazione che può vivere un corpo umano
fino all'esperienza orgasmica, privilegiato e intimo momento di
contatto con la propria capacità estatica e la vita reale che si esprime solo
in tempo presente…