mercoledì 28 settembre 2011

IL PATRIARCATO PERDE TERRENO: SVOLTA STORICA PER LE DONNE IN ARABIA SAUDITA!

Dal 2015 in Arabia Saudita le donne potranno esercitare diritto di voto attivo e passivo, ossia votare ed essere votate.
Si tratta di una grande vittoria nei confronti del re Abdullah, dopo 79 anni dalla nascita del suo regno, e del patriarcato, come condizione antievolutiva.
Questa svolta storica è stata la conseguenza della protesta di un gruppo di intellettuali sauditi che avevano minacciato di boicottare le imminenti elezioni e delle manifestazioni pacifiche di gruppi di donne. Infatti, già dallo scorso aprile un gruppo di attiviste del movimento Saudi Women Revolution aveva reclamato il diritto al voto ed il mese successivo centinaia di studentesse  dell’Università Principessa Nora Bint Abdulrahman di Riyadh avevano protestato contro il preside e i docenti della Facoltà, sostenendo che la loro bocciatura all’esame di inglese fosse, ancora una volta, una decisione politica per osteggiare il diritto allo studio femminile.

Le donne saudite sono ancora totalmente sottomesse al potere patriarcale dei loro parenti maschi (padri, cugini) e dei loro mariti e figli. Non possono guidare, lavorare in luoghi frequentati anche da maschi, uscire di casa, viaggiare fuori dall'Arabia, sottoporsi a determinati tipi di interventi chirurgici senza il permesso
del loro tutore di sesso maschile.
Sostanzialmente a loro è ancora negata la capacità di volere e soprattutto di fare ...

Lo conferma il fatto che, due giorni dopo la storica svolta per il diritto al voto femminile, una donna saudita è stata condannata a 10 frustate per aver guidato l'auto, contravvenendo alla legge in merito.

Nei vari commenti sociologici, in questi casi, si parla spesso di "discriminazione sociale" o "emarginazione".
Io dico che è più appropriato parlare di violenza sulla donna e violazione dei diritti fondamentali di cui dovrebbe usufruire ogni essere umano (maschio, femmina, bambino, adulto, anziano) per crescere, evolversi e vivere in armonia con se stesso e con gli altri esseri viventi.
 


mercoledì 21 settembre 2011

A PROPOSITO DI PARI OPPORTUNITA'...

Su 134 paesi presi in esame dal Global Gender Gap Report in relazione alla parità di diritti tra uomo e donna, l'Islanda risulta essere al 1^ posto, mentre l'Italia al 74esimo posto, insieme a paesi come Gambia, Albania, Bolivia, Republica Dominicana.
Che bel vanto!

lunedì 19 settembre 2011

BUONA NOTIZIA PER COMBATTERE L’OMOFOBIA... MA NON IN ITALIA


In Australia, oltre alle iniziali F e M per indicare i generi femminili e maschili, ora è possibile contrassegnare con una X sul passaporto  il "sesso indeterminato".
E' un modo per combattere la discriminazione sessuale nei confronti dei transessuali.

Nello stesso pianeta assistiamo, dunque, da una parte al rispetto verso l’essere umano e le sue scelte personali, come accade in Australia e in altri stati in cui l’influenza delle religioni patriarcali non è presente, e dall’altra a paesi come l’Egitto, per citarne uno, in cui l’omosessualità è reato penale o l’Italia in cui l’omosessualità e la transessualità sono sinonimi di “malattia”, diversità e/o inferiorità …

venerdì 16 settembre 2011

DENUNCIATI PAPA E ALTRI RAPPRESENTANTI DELLA CHIESA CATTOLICA PER DELITTI CONTRO L’UMANITA’

Due organizzazioni statunitensi  (Snap e Center for Costitutional Right), dando voce alle migliaia di vittime di abusi sessuali da parte di preti cattolici, hanno sporto denuncia alla Corte di Giustizia dell’Aja contro papa Bendetto XVI e i cardinali Bertone, Sodano e Levada per avere occultato gli abusi sessuali commessi nell’arco di anni da loro rappresentanti ecclesiastici in molte parti del mondo.

E’ un’azione che finalmente può cominciare a rendere giustizia alle molteplici vite che hanno subito  violenze sessuali e psicologiche e che non hanno mai avuto il coraggio di denunciare apertamente a causa della totale sottomissione psicologica da parte dei loro violentatori.

Se tutti i preti che hanno abusato sessualmente i loro “parrocchiani” venissero scomunicati credo che molte chiese dovrebbero chiudere battenti … 
Invece, magari si scomunica velocemente chi divorzia.

E’ sempre più facile vedere le pagliuzze negli occhi degli altri … guidati da un teorico "amore cristiano”!