Dopo la pubblicazione del mio ultimo post sull'allattamento ho ricevuto diversi messaggi del tipo: "quel seno raffigurato nella foto é il tuo?"... La cosa mi ha fatto da un lato sorridere, perché mi chiedo se qualcuno mi avrebbe fatto una domanda analoga se avessi pubblicato una foto di una mia mano o di un piede, dall'altro mi sono chiesta se coloro che hanno fatto questa domanda hanno letto e capito il senso del post...
D'altra parte, proprio su questo blog tre anni fa ho lanciato una campagna contro lo sfruttamento del nudo femminile e della pornografia pubblicando una mia foto (un nudo velato), e questo ha "smosso" le acque nella blogosfera.
Il fatto che un seno nudo sia considerato qualcosa da nascondere gli attribuisce inevitabilmente connotazioni sessuali paragonabili a quelle dei genitali, relegandolo per di più a un ruolo di piacere che riguarda solo i "maschietti".
Spesso nei miei seminari di Sessualmente 2.0 porto in partecipanti, maschi e femmine che siano, a riscoprire il contatto fisico col seno, con il capezzolo, come fonte primaria di connessione con la Passione e non come oggetto di piacere e attrazione per i soli maschi.
Proprio un rapporto spesso innaturale con l'allattamento porta poi a perdere di vista il piacere orale, ed é la causa prima di dipendenze quali il fumo.
Durante le mie esperienze, mi è capitato di osservare piacevolmente come le donne, riscoprendo questo piacere primario, cambiano molto spesso il rapporto con il proprio seno e con la propria femmimilità (il seno è una fonte attiva di energia, piuttosto che ricettiva), mentre per gli uomini é un'occasioone per riscoprire il corpo femminile come una manifestazione della Dea.
Recuperare e riappropriarsi di questa fonte primaria di percezione attraverso il seno è anche un'opportunità per iniziare a riscrivere il proprio rapporto con la sessualità e la passione in maniera senz'altro più completa e ampia della pur importante genitalità.
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