domenica 19 novembre 2023

Violento per "possedere" Giulia...


La ragazza uccisa dal suo coetaneo ex fidanzato è l’ultimo orrore accaduto per gelosia. Tra gli aspetti assurdi di questa violenza feroce c’è anche il particolare che questa persona abbia filmato e postato la prima fase della sua violenza.
Questo vuol dire che questa fase di storia contemporanea in cui la maggior parte della vita passa attraverso il video/filtro della realtà ha contribuito a uccidere Giulia (l'immagine postata la dedico a lei). 

Dall’infanzia alla prima maturità quasi tutti gli esseri umani ormai guardano come in un film ciò che succede fuori da se, contribuendo ad acuire una distanza malata tra sè stessi ed il mondo. La realtà diventa come vedere un film che però tu crei ed è concreta. Perciò se quando vedi un film puoi anche essere coinvolto emotivamente in scene violente ma poi finito il film torni alla tua vita quotidiana, sapendo che era solo un film e non ci pensi più, quando guardi la realtà esterna attraverso un cellulare, scattando foto o registrando un video, la tendenza è scambiare la realtà in cui tu fai delle azioni reali con scene di un film, perdendo di vista completamente la differenza tra le due. 

Da un lato c’è la gelosia di un maschio violento che si sente giustificato nel considerare di proprio dominio e proprietà la persona a cui dice di tenere sentimentalmente (non parlo di amore per non sporcare questa parola) e pertanto sente il diritto di poter sfogare la sua rabbia verso l’oggetto della sua gelosia, dall’altro la violenza si mescola col piacere di filmare una parte della violenza perché così l’occhio del web sempre acceso potrà “guardare” l’azione di “coraggiosa violenza”.

Giulia è stata uccisa da due mondi assurdi incarnati entrambi da questo essere violento: un mondo vecchio di millenni per cui un maschio che tiene a una femmina,  si appropria del diritto di possederla e pertanto la femmina ha il dovere di sottostare alle sue regole, pena la violenza psicologia, verbale o fisica; l’altro mondo contemporaneo in cui il piacere di provocare dolore, il piacere di esercitare violenza su un altro essere umano, animale o vegetale è potenziato se l’essere violento sa che l’occhio del web potrà assistere in diretta o differita ai suoi atti violenti, come se tutto fosse un film, solo che invece di essere pura finzione immaginaria, è la realtà. 

La morte è stata reale.

Nessun commento:

Posta un commento