Un’indagine presentata qualche
giorno fa dalla Società Italiana di Andrologia medica e medicina della
sessualità (Siams), su un campione di 28.000 utenti di internet italiani, ha rilevato una
frequentazione diffusa di siti pornografici a partire dall’età adolescenziale e
fino a circa i 40 anni. E’ stato altresì ipotizzato il rischio di una
correlazione significativa tra uso frequente di immagini pornografiche e calo del desiderio
sessuale, visto il graduale manifestarsi di questo disagio proprio in chi è
solito usare internet anche per vedere siti pornografici. Al di là degli
etichettamenti proposti, come l’"anoressia sessuale” per creare un altro
disturbo da curare, fa riflettere questo dato statistico: su circa 27 milioni
di “Internettiani”, a frequentare i siti pornografici in Italia sono 7,8
milioni, pari al 28,9% dell'utenza.
Purtroppo per molti adolescenti ed anche per molte
persone più avanti nell’età, “essere al passo coi tempi” significa seguire l’onda
dell’addormentamento dei propri sensi (a parte la vista che è superutilizzata),
della propria consapevolezza, della propria capacità di giudizio e della propria energia in espansione. L’energia
sessuale viene deviata sin dal suo sbocciare. Piuttosto che usarla per
interagire col mondo fatto di esseri umani ed altri esseri viventi “reali”,
imparando cosa vuol dire scegliere, comunicare, interagire e percepire con tutti i cinque
sensi, molti la esprimono guardando il mondo da dietro uno schermo muto e chiassoso nello stesso tempo. Certo è più
facile stare a guardare simbolicamente dietro la finestra, ma questo modo non crea nessun contatto reale, nessuna comunicazione, nessuna opportunità di confronto e quindi di crescita.
Contribuisce invece ad ingigantire da una parte il mondo del torbido e dall’altra
il tabù della sessualità, che in realtà interessa a pochi far scomparire. E’
meno redditizia ed appetibile, per le industrie del consumo, la persona che conduce una vita armoniosa e che quindi esprime
anche la sua sessualità in modo equilibrato e naturale… E le persone che mi
scrivono dopo aver letto il mio libro SessualMente per me sono un’ulteriore prova che è proprio il momento per risvegliarci.
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