Ricordo che quando ero gelosa, l'idea che il mio partner potesse “tradirmi”
sessualmente, suscitava anche in me desiderio di vendetta, col rischio di innescare
una spirale senza fine.
Poi mi sono resa conto che voler
possedere e controllare l'altro è l'opposto dell'amarlo. Adesso, se e quando
il mio partner vive un'esperienza piacevole dal punto di vista sessuale, amarlo
vuol dire esserne empaticamente felice. Ovviamente, la cosa è reciproca!
Eppure, nella mia esperienza di terapeuta e di conduttrice di gruppi di
crescita, incontro molte persone che soffrono,
si dilaniano scambiando per amore il bisogno di possedere e controllare un’altra
persona e controllarla soprattutto dal punto di vista sessuale.
Ecco perchè ho creato un intensivo incentrato proprio su Superare la gelosia.
Lo storpiamento delle motivazioni per cui possono nascere le relazioni sentimentali è un’altra conseguenza dei “geni del
patriarcato” che continuano ad agire e condizionare molta parte di questo
pianeta, da quando l’uomo ha iniziato a “possedere” la terra per nutrirsi, all’incirca diecimila anni fa.
Inoltre, il fascino del “proibito” è una molla
che scatena comportamenti che tendono ad assecondare il piacere del rischio e
di ciò che è fuori dalle regole.
Ritenere il partner di tua proprietà quando crei
una relazione considerata “di cuore” e pertanto ritenere la gelosia una sana
manifestazione di questo amore, in realtà pone le basi per far morire la
relazione che potrebbe coinvolgere un’energia più alta, quella del cuore. La
gelosia rende il cuore cieco e pesante. Apre la strada alla creazione di una
lunga serie di divieti e prigioni mentali che hanno poco a che fare col cuore e
con l’Amore. Tra l’altro i divieti, qualunque sia il loro contenuto,
impediscono di scoprire chi è veramente il partner e quanto sia realmente
interessato/a a te.
Nei miei seminari, spesso incontro persone che
vivono nel rimpianto di ciò che non hanno vissuto o in una prigionia tutta
mentale che, come una bomba ad orologeria, presto o tardi distrugge le
relazioni (anche quelle nate con le migliori intenzioni). Esse, piuttosto che rivitalizzare
le persone, mortificano entusiasmo, gioia e desiderio di creare insieme.
In qualsiasi tipo di esperienza, se siamo liberi
di andare e scegliamo di restare, vuol dire che siamo mossi da un interesse
reale e possiamo sperimentare di essere veri.
Invece, se non ci sentiamo liberi di andare e
ci costriangiamo a restare, è molto probabile che, per reazione, iniziamo a trattenere pensieri,
desideri e a nascondere chi siamo veramente. Questo permette di gestire il
disagio di dover mostare ciò che non si è, e al tempo stesso comporta un costo
alto: fuggire dall’opportunità di sperimentare la responsabilità ed il piacere di
mantenere integra la libertà personale in ogni situazione in cui è possibile.
Nel frattempo la vita scorre con la sensazione sempre più forte che ti venga sottratta,
quando in realtà sei solo tu che permetti questo. Forse perché non ami
abbastanza la tua stessa vita?
La gelosia non è un sentimento nobile. E’
piuttosto un insieme confuso di sensazioni ed emozioni relative a rabbia,
desiderio di possesso, egoismo, paura di perdere il controllo, paura di fidarsi
del mondo, convinzione di avere scarsa autostima, che sono ben lontane dallo
sperimentare un sentimento alto, nutritivo e vitale come l’Amore oltre ogni
condizione e confine.
La prigionia della gelosia è una delle condizioni
più distruttive di una relazione tra partners, creata dalle culture patriarcali
incentrate sul dominio ed il possesso.
L’essere umano che, qualche migliaio di anni fa,
ha cominciato a spostarsi in altre terre per conquistarle e coltivarle e
pertanto a sentirle sue, non era innamorato di quelle terre,
semplicemente erano più adatte ai suoi bisogni e decideva che erano di sua proprietà perché le aveva conquistate e
vi si era insediato. Ha imparato a difenderle da invasori e conquistatori perlopiù
con la violenza. Chi ancora oggi ha il problema della gelosia (perché è un
problema voler possedere …), riproduce un meccanismo vecchio di millenni che ha
sempre portato alla distruzione di terre, cose, persone e culture.
Se tu che stai leggendo ti senti toccato in prima
persona da ciò che dico, non cadere nello sconforto e non dirti che è troppo
difficile cambiare. Niente è impossibile da trasformare, SE TU lo vuoi!
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