“Zio metti le
scarpe, non puoi entrare in acqua senza, perché ti fai male, ci sono i
sassolini e ci sono anche i pesci, odio questi pesci, andate via maledetti
pesci…”.
Questo è parte di
un discorso di una bimba di circa 6 anni a cui ho assistito qualche giorno fa
in uno dei laghi laziali più magici, il lago di Piediluco.
La bimba, mentre
faceva il bagno, si lamentava coi parenti adulti perché nel lago c’erano pesci
veri, sassolini veri, e acqua vera vere smeraldo. L’unica cosa artificiale mi è
sembrata la mente di questo piccolo essere umano già così tanto lontano e
allergico alla Natura in una fase della vita in cui dovrebbe essere naturale
l’espansione piuttosto che la concentrazione delle esperienze, l’apertura
piuttosto che la chiusura al mondo esterno.
La passione della e verso la vita passa attraverso
l’uso dei cinque sensi. Tra i cinque sensi, il tocco fornisce la percezione
più diretta di ciò che è fuori. Attraverso il tocco possiamo renderci conto del
nostro corpo, del nostro confine col mondo attraverso la pelle.
La pelle è
cosparsa di recettori del piacere. Mente razionale e condizionamenti hanno il
potere di limitare o chiudere molti di questi recettori, come un riccio quando
viene toccato. Ecco perchè ritengo il Touch of Passion anche un ottimo modo per aprire la pelle ad accogliere ed espandere il piacere pure.
Tocchiamo noi stessi, tocchiamo il mondo e accogliamo questo
tocco come un’espansione della conoscenza di noi stessi e della Natura che c’è
intorno!
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