Alert Bay, nella piccola isola
di Cormoran, a nord di Vancouver Island, è uno dei tanti luoghi del Canada in
cui i popoli tradizionali, i cosiddetti nativi, sono molto attivi,
svegli e finalmente riconosciuti nella loro identità e liberi di poter vivere e condividere le loro cerimonie sacre ed il loro spirito.
Qualche giorno fa
ho assistito alle loro danze tradizionali che celebrano la connessione con
tutti gli elementi della natura. Il messaggio forte e chiaro che arriva da loro
è che senza connessione con la Natura, con la rete della vita, gli esseri umani
sono destinati ad isolarsi e perdersi.
Hanno pagato sulla
loro pelle questo isolamento a causa degli interventi di “correzione” da parte
dell’uomo bianco (missionari e agenti del governo federale). Hanno rischiato di
perdere per sempre la loro anima e la loro identità a causa di anni di sottomissione al potere
gestito dalla stupidità e dall’arroganza dell’essere umano bianco, con la sua
mania di conversione e “civilizzazione” degli esseri umani a suo modo “selvaggi”.
Danze, cerimonie sacre, ossia i “potlatch”(cerimonie del “dare”), lingua nativa
proibite e oggetti sacri confiscati, come maschere e totem, e finiti in collezioni
private o in musei di varie parti del mondo, senza chiedere, ma prendendo e
basta.
Questa vera e propria
persecuzione si è conclusa nella prima metà del 1900, grazie all’azione
coraggiosa da guerrieri di luce del popolo nativo, riuscendo a mandar via i
missionarie a far chiudere la scuola/collegio del governativa. I nativi hanno
letteralmente smontato gli edifici di chiesa e collegio e al loro
posto adesso è sorto altro, che oggi esprime la loro cultura tradizionale, come
il centro culturale U’mista.
Questa è catarsi che guarigione l'anima!
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