martedì 11 febbraio 2014

Festa della Donna e recupero della femminilità sacra


Anche quest'anno si avvicina l'8 marzo, con la cosiddetta Festa delle donne. Voglio proporre per quella data  un evento speciale dedicato al mondo femminile, Onorare la Femminilità, anche per contrastare l'usanza ormai diffusa di considerare questa ricorrenza come il solo giorno ideale per ricordarsi che le donne devono ancora lottare, che le donne devono ancora emanciparsi dal ruolo subordinato rispetto al maschio, etc. etc.
Ecco perchè, quest'anno propongo proprio per l'8 e 9 marzo un'esperienza di gruppo dedicata a Onorare la Femminilità, ossia a riconoscere e celebrare il vero potere sacro e millenario del femminile, dove non c'è spazio per rivalità, confronti denigratori, esperienze che esaltano la "superiorità" dell'una sull'altro ma si recupera fino in fondo l'aspetto più profondo e potente dell'essere femmine, non in antagonismo ma in completamento della modalità maschile.
 
Per molte donne, l'8 marzo è diventato qualcosa di simile a un "giorno di libertà dalla schiavitù" in cui tutto ed il contrario di tutto è concesso, in cui la donna vive "cene per sole donne" quasi si trattasse di ritrovarsi nel ghetto, oppure emula spesso la modalità maschile comune di dominare, pertanto assiste a serate di striptease maschile o altro in cui i maschi diventano "oggetti" in balia di emozioni femminili sempre represse, come troppo spesso accade alle donne nel mondo patriarcale anche contemporaneo. Dopo di ché il 9 marzo si torna disciplinatamente alla propria vita quotidiana fatta di "normalità"....

Che senso ha vivere "un giorno da leone e cento da pecora"?
Andrebbe tutto bene se questi divertimenti facessero parte consueta delle modalità espressive del piacere di qualcuna, perchè no. Ognuno è libero di esprimere e scegliere ciò che vuole, a patto di non nuocere oggettivamente a nessuno e niente.
Se però divertirsi ad imitare le modalità maschili viene riservato proprio alla giornata che dovrebbe ricordare e celebrare la forza, l'energia e la vitalità della donna, allora c'è qualcosa che non va, come se non ci fosse alternativa all'emulazione della polarità maschile.
C'è qualcosa di profondamente malato. Personalmente mi sento molto vicina alla modalità femminile originaria, matriarcale, dei culti della Dea, che è consapevole di incarnare modi ed energie diverse e complementari rispetto a quelle maschili. In questa visione nessuno è migliore o più potente di un altro. Maschi e femmine, siamo semplicemente due facce diverse di una stessa medaglia molto speciale, preziosa e sacra.

Oggi stiamo globalizzando tutto, ma la modalità maschile non può essere scimmiottata anche da quelle donne che pensano e vogliono manifestarsi diversamente dai canoni culturali patriarcali. Nelle culture tradizionali di tutto il pianeta, la Terra è l'archetipo e l'energia della Madre, della Dea, del femminile, mentre il Sole è l'archetipo del Padre, del Dio, del maschile.
Nessuno di questi elementi è migliore dell'altro. Sono semplicemente tutte manifestazioni complementari di un'unica realtà, che ha bisogno proprio di questa diversità per esprimersi ed evolversi. Femmine, non perdiamoci di vista. Vi aspetto al seminario Onorare la Femminilità!

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