Sono più gli
uomini che le donne a chiedere di partecipare a SessualMente 2.0. Perchè?
Nella pratica quasi sempre le
presenze maschili e femminili sono bilanciate. Pertanto, le donne alla fine
scelgono di mettersi in gioco. Ma perchè per loro c'è una maggiore difficoltà a "farsi
avanti"?
In questi anni di mia esperienza
sul campo, ho osservato molte dinamiche dell'essere umano e verificato molti
condizionamenti che, divenuti inconsapevoli, guidano tante persone ad agire.
Basta un momento di fermata dal brusio della mente per rendersi conto di quanto
non si è liberi nelle scelte personali...
Questo preambolo per dire che il
maschio, spinto (a volte quasi in modo automatico) dalla curiosità verso
l'argomento SESSO si muove, chiede informazioni e poi magari, quando comprende
che l'esperienza non è solo un modo per "toccare femmine" magari nude si ritira
in buon ordine. Mentre la femmina chiede informazioni, spiegazioni e contro-spiegazioni, segue una fase di silenzio "epistolare" e poi magari, a ridosso della data
dell'esperienza, però, decide di partecipare.
Mi affascina sempre osservare
queste diversità di approccio. Al di là delle differenze tra i due mondi,
maschile e femminile che ci completano purtroppo,
esistono alcune diversità di approccio in alcuni ambiti della vita che in realtà
sono frutto di condizionamenti patriarcali atavici.
L'uomo spesso si muove subito
per "cacciare" e se non cattura nessuna preda si sente in dovere di
giustificarsi oppure alza l'ingegno (si fa per dire!) e attinge al suo pozzo di
rabbia che può trasformarsi in violenza, schiavo dei seguenti fantasmi: se
non arrivi "al dunque" sessualmente sei un debole o sei una
"femminuccia"o "non hai le palle". La donna spesso "si ritira a riflettere", si
muove successivamente, a volte spinta dalla stessa energia di rabbia dell'uomo che lei usa per combatte interiormente con fantasmi come: se pensi al
sesso sei "troia", se cerchi tu invece che farti cercare sei un
"maschio travestito da donna". E alla fine questo movimento interiore si può trasformare in una scelta ed azione esterna.
Sei, sei, sei....Quante prigioni, giudizi e "seghe mentali", che ingabbiano sia il maschio che la femmina. A cosa servono
queste etichette? se mentre leggi ti
senti bruciare da queste parole, ti invito a riflettere su cosa ti dà, e cosa ti toglie seguire
certi condizionamenti. Prova a fare due
liste. Se ciò che ti toglie (in termini di energia, di
potere personale, di benessere) è più di ciò che ti dà, sappi
che, con le tue scelte, stai dando ragione a quei
condizionamenti imprigionanti che tanto ti bruciano.... a meno che non decidi di cambiare!
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