venerdì 26 giugno 2009

PROBLEMI SESSUALI: E' SOLO RESPONSABILITA' DELL'AMBIENTE?


C’è chi sostiene, tra gli specialisti in andrologia, che una buona percentuale dei disturbi sessuali maschili sia causata dall’”imperversare” di una tendenza aggressiva e dominatrice da parte della donna.
E’ proprio così, o si tratta invece di una facile scusa per soffocare le vere ragioni di un disagio interiore oltre che relazionale?

Un po’ di tempo fa, mentre guidavo, ho ascoltato un’intervista radiofonica ad uno specialista della medicina ufficiale, che riportava una delle conclusioni emerse nel corso di un congresso italiano sui disturbi sessuali.
In sintesi, il medico affermava che due cause su tre di disturbi sessuali maschili sono da ricondurre ad un eccessivo dominio della donna, e l’intervento “curativo” consigliato era l’assunzione di certi tipi di farmaci… .


Voglio esaminare con voi il messaggio della notizia citata.
Partiamo dal grande rischio che si corre ogni volta che un punto di vista diventa Realtà Oggettiva.
Ritengo, per esempio, che questa spiegazione dei disturbi sessuali maschili non sia altro che una interpretazione di una parte di un contesto socio-accademico che definisco “patriarcale”.
Non parlo da donna che vuole a tutti i costi difendere il genere femminile dal mondo maschile “brutto e cattivo”, ma da persona esperta nel campo delle culture matriarcali e al tempo stesso nel campo delle terapie olistiche.

Delle culture matriarcali amo l’armoniosa integrazione tra le capacità del maschile e quelle del femminile. Quelle culture, molte delle quali sono ancora vive in varie parti del mondo, non sono interessati alla contrapposizione e alla lotta tra maschile e femminile, che conduce inevitabilmente a reciproci atteggiamenti difensivi, bensì alla complementarietà che porta ad un arricchimento interiore di cui beneficia senz'altro anche l'ambiente esterno.

Reputo estremamente 1) rischioso e 2) contradditorio affermare che un problema sessuale derivi prevalentemente da una tendenza socio-culturale e che, d’altro canto, la cura sia un medicamento chimico!
1) Rischioso perché un disagio sessuale, anche in presenza di disfunzioni biochimiche o di problemi di natura organica, non può essere considerato solo un problema del corpo, altrimenti non si spiegherebbero le frequenti risoluzioni di problemi sessuali dovute solo ad interventi psicoterapeutici, cosa che sperimento molto spesso nella pratica professionale, e si tornerebbe ad essere sordi verso la tendenza a considerare il benessere e i disagi dell’essere umano come causa ed effetto di un gioco di equilibri psico-fisici in continua trasformazione.
Altro rischio riguarda la tendenza, fin troppo comune, di attribuire in prima istanza all’esterno la “colpa” dei propri disagi personali. Questo è ciò che in genere fa chi si sente vittima “prediletta” di un mondo creato quasi esclusivamente per provocargli sofferenza. Perpetuando, in tal modo, una tendenza all’egocentrismo tipica di una particolare fase di sviluppo infantile che, prolungata, non permette di sperimentare la responsabilità personale.
Da questo punto di vista, può essere fin troppo comodo raccontarsi che i disturbi sessuali di molti uomini dipendono dal confrontarsi con un mondo femminile eccessivamente aggressivo, la qual cosa è senz’altro reale in molti contesti.

E’ meno comodo, però, comprendere che se si vive l’esterno come aggressivo e dominante, sia esso vestito da maschio o da femmina, questo probabilmente significa che c’è da lavorare sulla propria autostima e sulla propria capacità di autoaffermazione. Uno degli obiettivi del mio ebook è proprio quello di stimolare un lavoro di consapevolezza personale, a piccoli e piacevoli passi.
2) Contraddittorio perché, se pur la componente socio-culturale fosse confermata come causa prevalente di un disturbo, pensare che la soluzione consista nella pura e semplice somministrazione di certi farmaci chimici significa che ci si trova in presenza di un corpo che può solo subire interventi esterni, in quanto non è capace di trasformarsi facendo leva sul potere della propria intenzionalità e sul coinvolgimento attivo nella soluzione dei propri disagi, avendone compresi i messaggi utili alla propria crescita. 
E’ vero che la nostra storia esprime quello che ci è stato trasmesso dai nostri genitori e le esperienze che abbiamo scelto di fare, ma, ad un certo punto della vita, è importante anche consapevolizzare che solo sentendoci esseri umani “soli” possiamo prendere in mano realmente la nostra vita ed incontrare il mondo.
Fin quando, invece, daremo sempre e comunque la responsabilità all’esterno di ciò che siamo non scopriremo chi siamo e cosa vogliamo realmente. 

E la foto che ho scelto è proprio l'invito a tendere sempre e comunque verso il nostro centro! 

7 commenti:

  1. Ciao Maria Luisa,
    Mi chiamo Carlo ho acquistato Presso il sito sella Bruno Editore il tuo ebook SessualMente e leggendo questo Post mi sono diciamo riconoscito per alcuni aspetti ma ora ti spiego qualcosa di me
    io a causa di un incidente stradale non ho sensibilità agli organi Genitali e il fatto che a causa di questo mentre lo faccio con la mia ragazza mi impedisce di provare piacere e quindi di donare piacere (certo il mio sogno è che prima o poi possa magari se si può alzarsi dalla sedia a rotelle) Puoi per piacere aiuatmi a risolvere il Problema, Maria Rosa?

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  2. Ciao Carlo, non conoscendo la tua storia non so se uqesta insensibilità è conseguenza di danni irreversibili di tipo neurale o meno...
    Ti chiedo prima di tutto se hai messo in pratica il programma in sette punti che propongo nel mio ebook. Se lo hai fatto e ancora non è cambiato nulla ti consiglio di contattarmi attraverso il mio indirizzo e-mail (mariarosa.greco@sciamanesimo.eu), per rispetto della tua privacy. Il percorso che ho creato e descritto nell'ebook,verificato prima di tutto da me e innumerevoli altre persone, è "a prova di cambiamento"!Tieni comunque presente che sono disponibile per consulenze individuali.

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  3. ...Carlo, per un errore tecnico non è comparso il mio nome nel commento che ti ho scritto...è mio personale.

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  4. Va bene Maria rosa provo a lavorare sulle convinzioni comunque il tuo ebook è ottimo poi ti tengo informata sugli esiti
    ciao Buona settimana ciao Carlo

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  5. Ciao Maria Rosa, sulle difficoltà sessuali che incontrano gli uomini, mi sento di non condividere la pur sempre rispettabile opinione di alcuni andrologi.
    Da qualche anno non riesco a vivere a pieno la mia vita sessuale, con mia moglie (ha avuto una relazione extraconiugale) mi capita di bloccarmi perchè nel mio intimo sento inesorabilmente un confronto con l'altro uomo. Con altre donne (non vado in cerca di avventure) anche quando si presentano situazioni eccitanti, e come se bloccassi io stesso lo stimolo alla mia eccitazione. Sento però un gran bisogno di liberarmi da questa forma di prigionia, quali possono essere i primi passi da compiere?

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  6. cara Maria Rosa
    il tuo blog è interessante ma se permetti una critica tecnica è poco leggibile perchè usi uno sfondo di colore troppo simile al colore del carattere ... non si può usare uno sfondo rosa e un carattere fucsia!
    A parte questo ... non ho ancora letto il tuo libro, ma vedo che il tuo approccio è molto vicino a quanto sono riuscito a comprendere lungo il viaggio della mia vita.
    Ho avuto difficoltà negli ultimi anni con la mia compagna, dopo una lunga vita erotica insieme meravigliosamente varia - è una donna molto bella e passionale - ho dovuto affrontare periodi di solitudine agghiacciante, ora la mia tenacia nel mantenere la relazione e nel ritenere la felicità sessuale un pezzo fondamentale hanno ricreato delle basi per continuare, almeno lo spero. Credo che una buona relazione erotica crei una intimità anche spirituale profonda e direi quasi sacra. Sono rimasto colpito dal fatto che fin dall'antichità questa è una cosa conosciuta, (forse più in oriente), e sono alla ricerca di modi per far vivere questa idea nel mondo e nella cultura di oggi.
    Saluti
    freeleo@gmail.com

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  7. Ciao freeleo... grazie per il tuo suggerimento tecnico che presto metterò in pratica!
    Sul resto ti dico che il mio maestro tantrico indiano, Sharma Yogi, mi ha insegnato a percepire il corpo come uno strumento prezioso per l'espressione della nostra coscienza o spirito. Si può sperimentare, anche nel nostro mondo, non solo l'idea del corpo come sede ed espressione del sacro, ma anche un modo di vivere. E' ciò che da tempo trasmetto attraverso seminari (es. "SessualMente: vivere la passione e avere relazioni felici") e terapie, o esperienze come il Touch of Passion guidate da Giancarlo Tarozzi e con il quale collaboro.
    Tutto questo avviene in Italia ed in questo momento storico! In uno dei miei prossimi interventi parlerò del mio ultimo viaggio in India e potrai leggere altri spunti in merito.

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