Il termine placebo ormai è di uso comune e immagino sai a cosa si riferisce.
E se invece uso il termine nocebo? sei consapevole che esiste anche questo rovescio di medaglia?
L'immagine che ho scelto per questo post ritrae un salmone che risale la corrente e leggendo capirete perchè l'ho scelta tra i miei scatti...
Il cervello umano può essere condizionato non solo dalla nostra convinzione che dall'esterno possano arrivare stimoli, interventi e cure utili e benefiche, come nel caso dell'effetto placebo, ma può essere influenzato anche dall'effetto opposto.
Se ci convinciamo che un intervento esterno, una cura qualsiasi non solo non sia utile per il nostro benessere, ma che addirittura ci faccia male, il nostro cervello attiva il circuito dell'ansia che facilmente porta ad una spirale di percezioni ed emozioni negative e continuerà a creare aspettative di eventi ansiosi, dannosi e catastrofici.
E quanto peso ha la comunicazione nel condizionare le connessioni neurali nel nostro cervello, nell'orientare credenze e tendenze e influenzare il tuo comportamento? beh tantissimo!
Lo spunto su questo argomento mi è arrivato scorrendo i titoli dei giornali. Uno di questi ha usato la parola gelicidio per parlare dell'arrivo del freddo a causa di una corrente di aria artica. Sappiamo che i titoli devono catturare attenzione e fare audience, ma perchè questo esacerbato gusto sadico di trovare parole negative e addirittura terrorizzanti?
Perchè non parlare della notizia dell'arrivo di aria
gelida senza attingere al serbatoio di energia collettiva di paura, ansia
e preoccupazione? Ecco questo è un esempio di comunicazione che contribuisce a condizionare il cervello verso l'effetto nocebo, cioè placebo al contrario. Il placebo in genere è in linea con ciò che ci può far bene, il nocebo va in direzione opposta...
E' sempre meno presente il piacere di dare piacere, anche a se stessi. Questa è la mia osservazione dettata dall'esperienza. Il piacere non cattura l'attenzione della maggioranza silenziosa che ha bisogno di linguaggi sempre piu forti e di impatto emozionale negativo per destarsi dal sonno costante.
Che poi non è un risveglio, ma solo un ennesimo modo di farsi ipnotizzare restando nel mondo dell'immobilismo amorfico e depressivo...l'antitesi della vita e della sua evoluzione (a tal proposito ti invito a leggere l'articolo di Giancarlo Tarozzi sul principio del piacere come molla evolutiva).
Se queste osservazioni hanno catturato la tua attenzione, bene è il momento di cominciare ad aprire gli occhi e rifiutarti di sguazzare nelle notizie spiacevoli che il mondo della comunicazione ti propone.
Fatti guidare da ciò che ti fa piacere sentire, vivere e leggere. Chiediti se le notizie catastrofiche dei media vanno in questa direzione. Se no, inizia a spostare la tua attenzione altrove. E' semplice!
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