Vivere un’esperienza nuova vuol dire apprendere e creare nuove connessioni sinaptiche nei neuroni. E'risaputo che il miglior allenamento per mantenere giovane la mente è rimanere attivi, creativi, continuare a muoversi e a fare esperienze.
La corteccia cerebrale, deputata alle funzioni del pensiero più elaborate, è sottoposta ad un lento processo di perdita di neuroni, man mano che si cresce di età, anche se recenti scoperte neuroscentifiche hanno scoperto che in realtà i neuroni hanno la capacità di riprodursi.
Ed è stato dimostrato che più mantiamo elastico ed in allenamento il cervello e più questa perdita viene rallentata. Questo significa che fare nuove esperienze sono un buon antidoto contro la cristallizzazione e l’impoverimento neuronale, oltre che essere il mezzo privilegiato per ampliare le nostre conoscenze e la nostra sfera di consapevolezza.
Se viviamo di abitudini utilizziamo solo alcuni percorsi sinaptici privilegiati all’interno della corteccia cerebrale. Ossia, le connessioni bioelettriche creano dei passaggi sempre uguali a se stessi che, in virtù della loro continua ripetizione, danno luogo a veri e propri solchi, ossia percorsi privilegiati. Per cui più si resta negli automatismi e nelle abitudini più si tende a non fare nuove esperienze. Comunque, il nostro cervello è alquanto plastico e possono avvenire come dei salti da un solco ad un altro, dietro una grande spinta di movimento e di volontà.
Tra le varie esperienze vissute nell’arco della mia vita personale e professionale fino ad ora, c’è stata un’esperienza che in un breve periodo di tempo concentrato mi ha permesso di sperimentare direttamente questo risveglio.
Mi riferisco alla One Experience One Experience (o esperienza dell’Uno).
Esattamente nell’arco di nove giorni ho sperimentato cosa è in grado di fare la mia mente, quali disagi e paure può creare. Cosa è in grado di gestire e cambiare il mio corpo e cosa è in grado di trasformare la mia reale parte cosciente. Dentro una raffica di esperienze che non si può fare a meno di cavalcare si nasconde, prima, e si svela, nella seconda parte, il nostro Sé, sperimentando l'unità e la totalità.
A quel punto tutto il resto delle esperienze vissute sono come fotogrammi di un unico film molto accattivante: il continuum di vita, dentro di noi e attorno a noi!
Io l'ho sperimentata in prima persona dodici anni fa. Adesso la conduco e la suggerisco a tutti coloro che non vogliono che la loro vita scivoli via senza la consapevolezza di averla vissuta e senza lasciare prima pesi, paure, blocchi e condizionamenti che limitano il volo della propria anima!
mercoledì 27 marzo 2013
ONE EXPERIENCE: UN'ESPERIENZA CHE CAMBIA LE CONNESSIONI CEREBRALI
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