martedì 8 marzo 2016

8 Marzo 1911: l'inizio dell'uguaglianza tra maschi e femmine dal piano sociale a quello sessuale...



Come ogni anno, i giorni che precedono la cosiddetta “Festa della Donna” sono caratterizzati da un bombardamento di proposte commerciali di ogni genere. “Prenotate l’esclusivo spettacolo coi gigolò”, “vuoi passare una serata speciale?”, “comprate, comprate signore! E’ il vostro momento prima di tornare nel grigiore della quotidianità”, “approfittate di questo momento di attenzione internazionale…”, etc. etc.


Vogliamo parlare, invece, di rispetto della diversità come bene evolutivo prezioso? Femmine, piante, gay, cristalli, maschi, animali ecc. siamo tutti esseri viventi parte di un unico organismo, il pianeta Terra che ci ospita. Vogliamo riflettere sulla tendenza naturale al completamento che ci unisce, uomini e donne, a partire da quella sessuale? Vogliamo aprire gli occhi e andare realmente  al di là del confine creato dall’Ego con alcuni suoi suffissi: egocentrismo, egoismo…? Vogliamo deciderci a risvegliare la coscienza che mai farebbe male a qualsiasi altra espressione di sé? Vogliamo considerare chiunque si arroghi il diritto di usare violenza e prevaricazione verso un altro essere umano come “malato di incoscienza ed ignoranza”?

Ci sono donne che odiano essere nate donne perchè vivono nella paura di essere maltrattate, violentate sessualmente, di dover obbedire alla parte di mondo patriarcale in cui hanno avuto il destino di nascere, costrette a sposarsi o a rimanere incinta o ad abortire o a fare la guerra o a non poter essere semplicemente se stesse.


La Festa della Donna è diventata come la festa del papà, della mamma, dei nonni e a questo punto perché non fare la festa dei suoceri, dei nipoti, dei cugini, etc. Business, affari, soldi, commercio, merce…

La Festa della Donna è l’unica tra quelle che ho citato che è nata da un evento realmente accaduto, un evento di lotta per un mondo migliore in cui si potesse respirare aria di libertà. Un bene sacro che dovrebbe essere inviolabile…


Cito una frase presa in prestito da una canzone dal grande Giorgio Gaber: “donna sei tutta la mia vita… disse il mio amico ginecologo…”.
Ognuno di noi è della Vita, la propria!

Conoscete la storia di Polyanna? è il racconto di una ragazza dalla personalità solare e dall'animo sincero che non conosce il fallimento. La Vita non può fallire. C'è il divino nell'ordinario, e piccoli doni sono ovunque se i tuoi occhi sono a perti a vederli.

Auguro una magnifica giornata a tutte e tutti per oggi, domani, dopodomani e sempre, considerando domani come il primo giorno del resto della vostra vita!

Nessun commento:

Posta un commento