giovedì 23 giugno 2016

Paura di essere nudi...



La paura è il motivo per cui si perde la vita un poco alla volta...
Ho letto quest’affermazione in un romanzo che sto leggendo e la condivido con voi come riflessione.

La mente si pre-occupa, ossia si occupa prima che gli eventi accadano… Ci presenta scenari di vita teorici che magari non si verificheranno mai. 
Un’abitudine molto radicata della mente è quella di produrre sensazioni corporee, richiamare emozioni, produrre pensieri che contribuiscono a creare distrazioni dalla vita reale.
La paura è un’emozione molto comune da richiamare e spesso è guidata da condizionamenti culturali molto radicati.
In SessualMente 2.0, ad esempio, frequentemente incontro persone, sia maschi che femmine, che hanno paura di denudarsi, paura di essere giudicati, paura di esprimere ciò che sentono o pensano sulla sessualità. E tutto questo contribuisce ad imprigionare l'essere umano dentro il "cortile di casa" che si pensa più sicuro.

Le uniche paure sane sono quelle che attivano il nostro istinto di sopravvivenza. Se incontrassimo ad esempio un leone per strada, la paura di essere aggrediti e di morire attiverebbe le reazioni chimiche, fisiologiche e l’energia necessari per correre e salvarci la vita biologica. 

Invece, le paure frutto di condizionamenti che la mente inconscia tenta in tutti i modi di seguire, portano continuamente fuori dal tempo presente, tolgono lucidità e limitano molto la capacità di scelta.
La paura di spogliarsi e stare nudi, ad esempio, non risponde a nessun istinto di sopravvivenza reale, se non quello innescato dai condizionamenti culturali con cui si cresce e che dicono ad esempio che camminare nudi in luoghi in cui non è socialmente consentito, ci esporrebbe al ricovero coatto e finire imbottiti di psicofarmaci. Ma quando non si è in luoghi pubblici?
Quanti di voi sono a proprio agio a camminare nudi per casa anche se siete soli o con il vostro partner? Per non parlare poi della paura che spesso si innesca quando la proposta di stare nudi avviene in un contesto protetto, come può essere il seminario SessualMente 2.0.

Molte paure prodotte dalla mente sono dannose per la propria vita, il proprio benessere e condizionano anche la creazione di relazioni sociali armoniose e soddisfacenti. Per evitarle o assecondarle, molte persone perdono di vista la vita reale, si ammalano, si costringono in esperienze inutili.  

E' un'illusione della mente credere che ci voglia tempo per superarle. 
Ci vuole la scelta consapevole e rendersi conto anche solo per pochi istanti che noi non siamo la nostra mente. Essa è uno strumento che possediamo, ma noi possiamo essere quella essenza che usa la mente, come il corpo per fare esperienza in questa realtà. Quando ti rendi conto davvero di questo e lo sperimenti, allora hai la possibilità di scegliere se credere ancora alle paure malsane, dare loro potere e nutrirle continuamente oppure sintonizzarti con quella parte di te che non ha limiti e che non è per nulla toccata dalle paure o da altri condizionamenti.
Quella parte di te cosciente è l'alito di vita libero con cui sei nata/o e che ti fa diventare un essere vivente senziente!     

mercoledì 8 giugno 2016

... a proposito di sessualità

Riporto il commento di un lettore al mio ultimo post, che mi dà l'opportunità di approfondire il senso delle mie parole e di ciò che penso...
"In tutto questo il sesso, parola spesso da te usata nei tuoi titoli, che ruolo gioca ?".

Un potere grande che abbiamo come esseri senzienti è la libertà di scegliere. Spesso le scelte che facciamo, siamo dettate non già da ciò che realmente vogliamo, ascoltando la nostra parte cosciente, ma sono effetto di schemi mentali, abitudini, credenze, condizionamenti esterni che facciamo nostri e scambiamo tutto questo per espressione reale della nostra volontà.

La sessualità, nella cultura occidentale, patriarcale, cattolico latina in particolare, è una delle prime aree della vita che viene fortemente condizionata dall'esterno, fin dall'infanzia. Questo contribuisce fortemente a tarpare le ali di libertà di esseri umani ancora innocenti che si stanno affacciando alla vita e hanno da apprendere come funziona questa realtà. 

Per affacciarci a sentire sprazzi del reale senso dell'esistenza, è necessario fare pulizia, fare silenzio. Personalmente lo sto sperimentando sempre più. Quando ti trovi in questa condizione di silenzio, ti rendi conto di quanto chiasso spesso c'è nella mente.

La sessualità condizionata, spesso si associa a paure, preoccupazioni, sensi di inadeguatezza, necessità di confronto con gli altri, bisogno di essere accettati e dunque spesso problemi. Tutto questo produce "chiasso" mentale ed emozionale ed imprigiona.

Ogni volta che interagisco con persone che partecipano al seminario SessualMente 2.0 tocco con mano questa realtà. Fortunatamente la spinta verso la libertà fa muovere molte persone a cercare... e poi trovare. E' questa spinta di tornare ad essere liberi con se stessi che fa scegliere di usare esperienze, come SessualMente 2.0 per sempio, per fare pulizia dentro ed arrivare a sentire qual è il sapore della libertà.

Quando sei libera/o i confini si allargano, le menti si aprono, i corpi possono sintonizzarsi a sentire in modo più consapevole e tutto questo può far emergere il silenzio dell'esistenza.

I titoli dei miei post spesso sono provocazioni che possono portare a fermarsi e andare a curiosare sui contenuti...

Colgo l'occasione per informarvi che l'11 e 12 giugno ci sarà l'ultimo seminario SessualMente 2.0 a Torino, prima della pausa estiva. Vi aspetto!

martedì 7 giugno 2016

Sesso, passione e senso dell'esistenza



Ci sono molte persone che credono di essere il loro corpo che cambia col tempo. Pertanto, cambiando il corpo si sentono quasi derubati di una parte della loro identità.



Ci sono poi persone che si identificano nei loro schemi mentali e credono di essere la signora “tizia” o il signor “tizio”, e basta un qualsiasi cambiamento nei ruoli che impersonano (madre/padre, compagna/o, moglie/marito, manager, impiegata/o, terapeuta, atleta, pensionata/o, casalinga/o, ecc.) per entrare in confusione e sentirsi spogliati di una parte di esistenza.

Il senso della nostra esistenza va ben oltre ciò che siamo nel corpo e che esprimiamo attraverso la mente. Corpo e mente, però, sono due strumenti preziosi per poterci affacciare "oltre" ed appassionarci di quei bagliori di esistenza che possono illuminare ciò che siamo realmente.

Oggi ho riletto alcune frasi per me molto preziose, a proposito del concetto di Maya, del maestro tantrico Sharma Yogi, che ho avuto la fortuna di incontrare Khajuraho, India, fino a poco prima della sua morte.

Ne riporto alcuni punti che mi auguro possono far riflettere anche voi:
Nel mondo della materia le forme si costituiscono, evolvono, si dissolvono e niente si crea e niente si distrugge.
Maya è la nostra ignoranza, e il nostro attribuire al mondo mutevole dei nomi e delle forme una realtà assoluta. Maya è credere che il divenire sia l’essere.
Maya è credere: penso dunque sono, invece di sono dunque penso.
Maya, in quanto mondo delle forme, è stata sempre identificata simbolicamente con la forza creatrice femminile; ma la nostra incarnazione, femminile o maschile, è maya in quanto è la ricerca da parte del Sé, della felicità nel mondo delle forme.
E’, quindi, l’ignoranza fondamentale del Sé che non conosce se stesso ed ignora la propria natura eterna, la propria felicità essenziale.