sabato 28 giugno 2014

Rituali millenari dei druidi a Stonehenge

Molte persone mi hanno chiesto come si è svolta la celebrazione del solstizio d'estate dentro il cerchio di pietre sacre di Stonehenge, durata circa tre ore. 
Stonehenge, nella tradizione celtica, è considerato ancora oggi uno dei luoghi sacri, in cui si incontrano più linee energetiche della terra. Questa Tradizione antichissima non è mai morta, e in tempi più recenti (re Artù e cavalieri della Tavola Rotonda) è giunta fino a noi.
Nella foto un momento dedicato alle offerte rituali di noi partecipanti (sto posando il pane che avevo preparato). Pane e vino liquoroso sono stati i principali elementi che poi abbiamo condiviso, in attesa del sorgere del sole. Pane e bevanda alcolica, due prodotti dell'uomo che sono sempre stati presenti nelle celebrazioni sacre, molto prima del cristianesimo...

venerdì 27 giugno 2014

Solstizio d'estate a Stonehenge

Sono appena rientrata dalla terra inglese, dove ho vissuto la celebrazione del solstizio d'estate e ho avuto l'onore di ricevure l'iniziazione a Bardo della tradizione celtica, all'interno del cerchio di pietre sacre di Stonehenge, all'alba del solstizio. E ho poi completato l'esperienza salendo sulla collina sacra del Tor e contattando le fonti di acque sacre di Avalon, a Glastonbury. Anche questo per me è godere la vita... Attraverso questa condivisione voglio far raggiungere a tutte le persone che mi seguono l'energia del nuovo Sole che nasce, che porti nuove creazioni nelle vostre vite ed ispirazione nel vostro percorso. La vita inizia dove finisce la nostra "zona di conforto"... perciò lasciate splendere questo nuove Sole che, inevitabilmente, comporta far morire tutto il vecchio, che crea conforto e che meglio fa dormire!  

sabato 21 giugno 2014

Nuda sotto i vestiti: vivere un'estate SessualMente...




Definire un corpo “nudo” è solo un appellativo culturale che rimarca la differenza tra identità interiore e sociale. Perché un corpo è, e basta, anche quando sono coperta da abiti sono pur sempre nuda…. Sono solo due modi in cui posso sperimentarmi rispetto al mondo. 


Nei gruppi esperienziali di crescita di SessualMente 2.0, spesso i partecipanti, e più gli uomini che le donne, hanno difficoltà a spogliarsi dei loro abiti, ma una volta superato l’imbarazzo del primo momento da nudi, la loro percezione soggettiva cambia. Il corpo si ricorda molto facilmente della sua naturalezza di essere sempre nudo, e spesso il momento d rivestirsi crea l’ulteriore disagio. Diventa un atto psicomagico, al modo di Jodorowsky, che tra l’altro ho avuto il piacere di conoscere. 


Se trasformi questa identificazione corpo=corpo nudo in corpo=corpo al di là di come si manifesta, avrai fatto il primo importante passo per smontare un condizionamento molto profondo che impedisce di sentire il corpo con naturalezza, come strumento preziosissimo di manifestazione, nella realtà fisica, della tua coscienza. Questo perché ti hanno condizionato a questa identificazione corpo=corpo nudo= vergogna= colpa. La tua mente ti proporrà direttamente l’identificazione corpo=vergogna/colpa senza neanche chiederti perché.


Nel 2009, in cui ho lanciato la campagna “nuda contro la pornografia”, mettendomi personalmente in gioco, e che ha avuto risonanza internazionale: Per le religioni patriarcali che si basano sulla Bibbia è talmente ossessiva l’attenzione sul coprire le nudità e sul non riconoscere la sessualità come parte di un Amore divino, universale o che dir si voglia che, nella Genesi, la cosiddetta cacciata dal paradiso terrestre è espressa con la frase: “si avvidero che erano nudi ed ebbero vergogna…. Io questa vergogna l'ho abbandonata da molto tempo, e questa pulizia nel rapporto con il proprio e l'altrui corpo é una delle cose che trasmetto nei miei seminari...” Questa campagna era nata dalla constatazione che proprio la pornografia è una grande nemica dello stare semplicemente e naturalmente nudi.


Quando parliamo del corpo, non dovrebbe essere necessario specificare che ci riferiamo al corpo nudo. Farlo, esprime condizionamenti e giudizi che allontanano dalla possibilità di poterlo amare, curare, tenerlo in forma con rispetto e fierezza, così com’è. Quando ci riferiamo al nostro stesso corpo, invece quasi sempre la mente ci propone un’idea astratta, come parlare del tempo atmosferico.


Quando il nostro corpo si "guasterà" non avremo più possibilità di fare esperienza in questa dimensione fisica, quindi vale proprio la pena recuperare il senso della sua preziosità! Dal punto di vista dei condizionamenti sociali, quando siamo nudi le identificazioni sociali e culturali scompaiono quasi del tutto. Rimangono molti meno elementi per costruire mentalmente un’idea ad esempio dell’occupazione e del “tenore di vita” delle persone. Tranne per alcuni elementi (es. mani più o meno ruvide e callose, muscoli più o meno sviluppati, pelle più o meno abbronzata dal sole o più o meno curata, cicatrici) che possono farci dedurre qualcosa sulla storia della persona, per il resto siamo tutti uguali. Questo può far sperimentare maggiore libertà e una sensazione piacevole di agio, eliminando quel meccanismo malsano della mente del “dover dimostrare”, dell’identificazione con l’immagine esteriore di noi che è una delle cause per cui si perde il contatto con ciò che si è interiormente, per se stessi.


Ti suggerisco di sperimentare, se non lo fai già, cosa puoi provare attraverso la consapevolezza di essere dentro il corpo “nudo”. Che effetto fa “portare in giro” il tuo corpo nudo sotto gli abiti? Se la mente ti propone sensazioni di disagio, sposta subito l’attenzione nel piacere di sentire il corpo e tutta la pelle libera di respirare, di ricevere i raggi del sole, di sentire la carezza del vento, la differenza reale tra caldo e freddo, libera di muoversi.


Nella stagione estiva, ogni volta che posso, preferisco scegliere spiagge in cui è permesso stare nuda. In alcuni luoghi, osservando le altre persone attorno a me, ho però spesso la sensazione di trovarmi in un ghetto che si è creato i suoi cliché. Ossia, molte persone sostituiscono certi tipi di comportamenti e abiti sociali con altri in cui il corpo nudo è vissuto come un altro tipo di schema, ancora schiavi di meccanismi che inducono a seguire ciecamente alcuni modelli oppure a contrastarli, ostentando atteggiamenti diametralmente opposti. Quando questo accade la persona si toglie anche la possibilità di cambiare punto di vista, adagiandosi nell’illusione che sia già cambiato. L’illusione di essere cambiati è uguale a sonno della coscienza, più o meno consapevole…

martedì 17 giugno 2014

Femmina dea: è il momento del risveglio!



E’ perché sei femmina che puoi anche creare un’altra vita umana, ma non è perché crei una vita che diventi femmina. Millenni di storia patriarcale hanno creato l’identificazione dell’essere femmina con alcuni ruoli predefiniti. Ma un essere umano non è tale perché fa delle cose piuttosto che altre. Esiste perché può manifestarsi come essere consapevole. Oggettivamente, una donna non è meno donna perché non procrea, come un uomo non è meno uomo se si prende cura principalmente della casa e dei figli. Ma sappiamo che per la nostra mente, che imita modelli esterni, non è così.
Il maschio e la femmina come manifestazioni uniche e diverse possono essere più vicini all’espressione di buona parte delle loro potenzialità se riescono ad entrare in contatto con la loro essenza.
Da questo punto di vista, il seminario Onorare la Femminilità che ho creato, dà la possibilità alle donne di riscoprire molte potenzialità del corpo e dell’energia femminile che spesso rimangono sopite o sconosciute. Ma perché sprecare la nostra vita accontentandoci di una conoscenza superficiale delle nostre potenzialità creative e di incontri sporadici con noi stesse?
La femmina ha profonde capacità di percepire intuitivamente. Esse derivano da messaggi del corpo che spesso rimangono inascoltati per disabitudine. Ma quanti bivi manchiamo nella nostra vita proprio perché non ci fidiamo di ciò che visceralmente percepiamo?
Il corpo della donna è come il corpo della Terra, che ha in se il potere trasformativo del fuoco, la propensione ad accogliere e prendersi cura e sa avere un ascolto della propria energia sessuale molto meno mentale dei modelli maschili proposti di norma.
Il nostro corpo può essere più di un ricettore di sensi, più che uno strumento fisico. Può essere un mezzo di consapevolezza sovracosciente, in contatto diretto con la nostra anima.
La mente umana in azione utilizza una macchina molto complessa che si è affinata in tre miliardi di anni di evoluzione: il corpo umano. Il nostro corpo non esiste da solo. E’ collegato alla Terra da infiniti legami materiali ed energetici. Pochissime di queste connessioni sono consapevoli, ma possiamo affinare il nostro ascolto ed agire di conseguenza.
Aspetto al mio seminario del 12-13 luglio tutte le donne che non si accontentano, che non sono soddisfatte di ciò che esprimono o che vogliono incidere questa realtà con la loro preziosa e sacra energia!

lunedì 9 giugno 2014

Fisica quantistica, meditazione e onde cerebrali: un matrimonio difficile, ma inevitabile!



Ho ricevuto dalla Quantum University di Honolulu i risultati circa i due esperimenti che ho condiviso su Facebook e sulla mia pagina di GooglePlus  per verificare l'influenza ed il potere dell'intenzione di molte persone in stato di meditazione sulla guarigione di un’unica persona.

Malgrado migliaia di persone di tutto il mondo (ovviamente me compresa...), collegate in diretta attraverso la tv online della Quantum University abbiano partecipato  ai due esperimenti, sono mancate le prove scientifiche necessarie per poter provare l'ipotesi che l'intenzione di guarigione formulata in una stato meditativo, che crea quanto meno onde cerebrali alpha, possa avere esito positivo in chi riceve quell'intenzione, verificabile attraverso la misurazione del cambiamento delle sue onde cerebrali.
In effetti, è mancata prima di tutto la  possibilità di poter verificare che tutti i partecipanti agli esperimenti, connessi dal tutto il mondo, fossero nello stesso stato meditativo…
In ogni caso, questi risultati non invalidano la certezza che quando rallentiamo le nostre onde cerebrali, durante la veglia, entriamo in uno stato di coscienza dal quale è più facile creare una realtà, cambiare intenzioni e connettersi a quella parte di noi meno automatica. Ricerche e prove neuroscientifiche in tal senso sono ormai molto diffuse e tra l'altro confermano ciò che le Tradizioni sanno da sempre, che l'uomo, nella sua essenza, è creatore della sua Realtà, cosa confermata ormai anche dalla Fisica Quantistica. Personalmente uso vari tipi di meditazioni da diversi anni, alcune indotte dall'ascolto di suoni che riproducono diverse frequenze e, per me è diventato molto più facile entrare in uno stato di ascolto interiore e vivere momenti di coscienza in cui mi rendo conto di esistere davvero...