giovedì 28 gennaio 2016

SessualMente 2.0: un "messaggio" e non un "massaggio" tantrico...



Ogni volta che propongo SessualMente 2.0 mi confronto con un campione di persone che è una perfetta cartina al tornasole di cosa accade tra “le mura domestiche” di una mente umana, soprattutto ma non solo maschile, di fronte all’idea di partecipare ad un seminario sul SESSO, non solo teorico o limitato a svariate tecniche di massaggio etichettate come “tantriche”, ma che propone una vera e propria esperienza di liberazione e trasformazione della sessualità che ho creato e porto avanti da oltre 10 anni.

…Un amico l’altro giorno ha definito “borderline” il mio lavoro sulla sessualità che ha anche l’obiettivo di   scardinare vecchi condizionamenti e preconcetti che la limitano e che spesso sono le sorgenti primarie di problemi esistenziali per diverse persone.
Questa definizione la prendo in prestito e, anche se sul momento abbiamo scherzato sulla condizione di essere ai “confini di due o più realtà”, la uso per la mia riflessione di oggi.

Leggo dalle richieste di anonimato per poter partecipare, alle avance sessuali più disparate dopo aver letto il programma del seminario, alle fughe con frasi del tipo “pensavo fosse un corso di massaggio tantrico di sua creazione, a messaggi che parlano di desiderio di partecipare a rapporti sessuali di gruppo o al contrario parlano di paura di trovarsi in un'orgia, etc. etc.
Ascolto, osservo senza giudizio, sento e spesso mi amareggio nel rendermi conto di quanta spazzatura esista ancora intorno e dentro alla vita sessuale di un essere umano.

Quando reagisci emozionalmente in qualsiasi modo, al solo leggere parole con sfondo sessuale, vuol dire che in quel momento non ci sei TU. Sei solo un meccanismo che usa schemi di comportamento appresi in qualche modo e che tornano a galla ogni volta che qualche forma di energia si muove.
E fin quando non ti accorgi di questo gioco/giogo, qualsiasi lettura o incontro o esperienza scivolano via come gocce d’acqua sull’olio… 

I molti “non si fa” o “non si dice” o “è peccato” registrati dalla mente infantile escono ancora a galla dopo decine di anni, dopo la cosiddetta “maturità” di molti individui “svegli” e liberi e che in realtà hanno mente e cuore incatenati. 

Vi aspetto a SessualMente 2.0 il 6-7 febbraio a Torino e il 14 febbraio a Roma per rompere insieme queste catene!

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