mercoledì 9 ottobre 2013

Il piacere nella felicità

Il piacere di vivere è una dimensione indispensabile se non all’evoluzione (troppo lusso?) quanto meno alla sopravvivenza degli esseri senzienti di cui la razza umana fa parte. 
Contrastare la tendenza generale ad  esaltare i problemi, le paure, le preoccupazioni e le patologie umane, proponendo un altro punto di vista, è una battaglia, pacifica, che ho deciso di intraprendere diversi anni fa iniziando a scrivere su questo (se non conoscete il mio ebook Risveglia il piacere, vi invito a leggerlo!) e proponendo esperienze come SessualMente 2.0. Il piacere è vitale per il nostro ben-essere. 
Quando scegliamo di fare esperienze piacevoli, entriamo in uno stato di contentezza e di soddisfazione che ci porta a “vedere il bicchiere mezzo pieno” con più naturalezza, contrastando la tendenza generale a “vedere il bicchiere mezzo vuoto” che intristisce e rende più facilmente condizionabili (quando siamo nella "condizione di bisogno" siamo disposti a "seguire" i suggerimenti di chiunque pur di uscirne fuori...). Stati d'animo come contentezza, soddisfazione e felicità sono, dunque, ingredienti  importanti per la nostra sopravvivenza.
 Di questo sono consapevoli ormai anche molte istituzioni, soprattutto private, che forniscono educazione scolastica. Non mi riferisco ahimè all'Italia, che si trova ancora agli ultimi posti nelle classifiche internazionali in fatto di educazione scolastica.  In una scuola privata del canton Svitto, in Svizzera, ad esempio, sono state inserite di recente nel programma di studi le lezioni di felicità. La Svizzera segue la scia di paesi come la Germania, l’Austria, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna (si chiamano corsi di “well being”) dove questa materia si insegna già da un pò di tempo, attraverso la psicologia positiva.    
Imparare a “vedere il bicchiere mezzo pieno” equivale a vedere i problemi come opportunità piuttosto che come ostacoli limitanti..
Questo è quello che ad esempio insegnamo nella One Experience, una full immersion trasformativa dei punti di vista e delle sfide salienti della propria vita per vivere da esseri consapevoli, completi, gioiosi e appassionati della vita. 
Sarebbe bello che, anche in questo paese, i poteri che controllano informazione, formazione ed educazione iniziassero a chiedersi cosa proporre di alternativo all'analfabetismo culturale ed alla sottomissione mediatica che esalta sadismo, stupidità e ipnotizzazione collettiva verso la paura; cambiassero rotta, quindi, rispetto a quella che sta andando dritta verso la nostra estinzione...     

Nessun commento:

Posta un commento