Ho deciso di aderire all'adozione a distanza con l'organizzazione Terre des Hommes. "Aiutare anche solo un bambino, è sempre una bella storia d'amore" è il loro slogan.
Ci sono tanti modi per essere strumenti anche solo di un semplice gesto di solidarietà. Questo modo per me è uno di quelli.
Terre des Hommes mi piace per la sua impronta del tutto laica: niente intenti di colonizzazioni ammantati di buonismo, nei confronti dei cosiddetti "paesi poveri".
Ricordo ancora con amarezza quando, qualche anno fa, una guida spirituale Lakota, nella "riserva"/ghetto del Dakota in cui l'ho incontrato, ci raccontava che i loro bambini, per poter usufruire di una struttura scolastica attrezzata, creata da missioni religiose, per decenni erano stati costretti a non parlare la loro lingua dietro minaccia di punizioni, a tagliare lo scalpo e dunque a spersonalizzarsi col ricatto dell'accoglienza e la garanzia di istruzione.
Fortunatamente, quando abbiamo incontrato Ed e sua moglie Be, tra le tante iniziative, stavano portando avanti un progetto di recupero di tradizione, cultura e lingua Lakota per uscire ulteriormente dalla condizione di "sottomissione" e violenza psicologica, alla quale erano costretti, col "silenzio assenzo" del governo americano... e non era ancora arrivato Trump.
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