giovedì 21 novembre 2013

Famiglie gay: rifiuto ottuso e paura dei tempi che cambiano



Qualche settimana fa nella biglietteria di un museo di Volterra, una coppia americana omosessuale con figlio ha chiesto di acquistare un "biglietto family" e si è sentita rispondere dall'impiegata che le famiglie sono solo quelle costituite da uomo e donna, dopodichè ha sgarbatamente girato le spalle ai tre turisti rimasti senza parole che, a quel punto, hanno deciso di andarsene. 
Al di là di tutte le implicazioni psicologiche, familiari e sociali che questo tipo di esperienza familiare può comportare, il giudizio scandalizzato di una persona che lavora in un’istituzione continuamente a contatto con turisti anche stranieri non deve poter esistere.
In Italia la legge, è vero, non permette agli omosessuali di sposarsi né di generare bambini con fecondazione assistita o di adottarli, ma in altri Stati invece è consentito. Quindi, avrebbe potuto avere un senso spiegare ai turisti che la legge italiana non prevede ancora le “famiglie speciali”. Non ha senso, invece giudicare negativamente visioni diverse del mondo e delle relazioni sociali. Il cosiddetto “diverso”, soprattutto dal punto di vista sessuale, fa paura, scandalizza, autorizza giudizi negativi che alimentano sensi di colpa.  
Caro “diverso”, quando accetti la tua sessualità come onorabile, puoi sperimentarti sempre come completo e autentico (sto usando solo il genere maschile per semplificare il mio scrivere...), al di là di giudizi, sensi di colpa, etichettamenti e condizionamenti sociali.

3 commenti:

  1. E' più complesso. L'impiegata partecipa inconsapevolmente al linciaggio del diverso, promosso da chi sa benissimo in cosa crede l'impiegata, e ne fa uso con la finalità consapevole di creare fratture, più profonde possibile. Ridotte a singolarità disperate le persone sono governabili dalla peggiore feccia, che sa come sfruttare lo scandalo. Come vedi ogni giorno. il problema qui è di non vittimizzare l' impiegata, ma renderla consapevole che il bene non è mai la non esestenza di qualcuno.

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  2. Vivo in Olanda da 25 anni e ne sono felice e contento perche' la parita' di diritti e doveri e' qui garantita al 100%. Tralasciando le osservazioni che ne possono derivare dal fatto di cosa sia l'Olanda per taluni, critico in modo decisamente duro l'opinione dei dipendenti del pubblico esercizio nella discriminazione sociale, razziale, linguistica. L'Italia ha bisogno di una fortissima scossa, quasi da Faser, per poter uscire dalla xenofobia e omofobia. Come puo' essere che un Paese evoluto come era l'Italia sia diventato un postribolo di ogni cosa? Decine e decine sono le coppie omosessuali in Italia, costrette a vivere una identita' non propria e non vera; centinaia, se non migliaia, sono le persone che hanno rapporti omosessuali nel profondo buio del segreto piu' assoluto; centinaia e centinaia i casi di violenza sessuale consumata all'interno della famiglia...Ma poi, da buoni "cattolici", per tutti "Vizi privati, pubbliche virtu'"...tutti bravi padri di famiglia, uomini veri, mariti fedeli, mogli perfette, mamme adorabili, amanti sentimentali...La nuova famiglia sta creando problemi in Italia per cattiva educazione da parte delle famiglie verso la prole. Non proseguo, senno' per trentanni continuo a scrivere contro certi paradossi del mio ex-Paese di origine. Misha

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    1. L’OMOFOBIA SI PUO’ VINCERE SOLO CON LA VERITA’ NON CON LE IMPOSIZIONI E LE MENZOGNE
      ... “Le masse non assimileranno mai completamente la concezione di "naturale" che viene loro imposta. Molti, probabilmente i più, presteranno un'accetazione formale, dettata dalla paura e dal politicamente corretto, ma si finirà col crederci sempre di meno.
      Allora il comportamento sociale si farà sempre più schizofrenico: da una parte le persone si comporteranno e parleranno come il potere si aspetta da loro, dall’altra l’avversione naturale per l’omosessualità non farà che aumentare. Sono fenomeni che già adesso vediamo verificarsi sotto i nostri occhi, per esempio in Olanda dopo 12 anni di “matrimonio gay” e in Germania, dove, secondo le illusioni di “accettazione sociale” nutrite dai "gay", dovresti aspettarti che l’indottrinamento – qui già in corso da decenni – abbia dato ormai i suoi “frutti”.
      Al contrario: adesso la stessa parola homo (“omosessuale”) è diventata un insulto tra i giovani olandesi. Non hanno più bisogno di ricorrere ai coloriti sinonimi tradizionali, equivalenti dell’italiano “checca” e “finocchio”. (Dr. GERARD J.M. VAN DEN AARDWEG)
      Quanto detto dal dr. Van Den Aardweg trova conferma in uno studio, condotto dai ricercatori olandesi e americani, che mette in luce con statistiche allarmanti che quella che viene chiamata "omofobia" non e’ per niente cambiata e il suicidio tra i giovani gay, lesbiche e bisessuali dei Paesi Bassi rimane a livelli drammatici. A parita’ d’ età, quasi il 64% ha pensato al suicidio e il 13% ha tentato il suicidio dei giovani LGB intervistati . Queste cifre sono rispettivamente del 10,3% e del 2,2% per i giovani eterosessuali.
      http://fr.euronews.com/2013/04/01/web-retour-sur-douze-ans-de-mariage-pour-tous-aux-pays-bas/

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