Quando viaggio torna sempre la riflessione sui due modi fondamentali di farlo.
Da una parte osservare una realtà nuova con meraviglia, ma anche distacco, come vedere le immagini di un video.
Dall'altra, vivere totalmente immersi in un'altra realtà , trasformarsi, come i mutaforma delle tradizioni sciamaniche, per aprirsi totalmente alle nuove esperienze e entrare nel mondo in cui le coincidenze sono la vera rete intessuta amorevolmente dalla Vita. Il secondo modo è il mio.
E, grazie a questo, qualche giorno fa, nel primo giorno di sosta a Cusco, considerato l'ombelico o centro energetico del mondo, è accaduto il primo evento non previsto, ma molto desiderato! Dopo dieci anni ho incontrato nuovamente Francisco, un Q'ero.
I Q'ero sono i diretti discendenti del popolo Inka che ha smesso di splendere, in Peru', dopo il 1530, con la dominazione cattolico-spagnola.
I Q'eros rappresentano il filo diretto con la sacralità del popolo andino, che si manifesta e si celebra per e con ogni elemento della Natura.
Avevo incontrato Francisco Apasa per la prima volta nel 2001, nello stesso posto, lo stesso marciapiede di Cusco in cui l'ho rincontrato questa volta... E' stato lui la molla per vivere nei giorni successivi un paqo (despacho o offerta) dedicato alla terra, Pachamama, alle montagne, i cosiddetti apu, all'elemento acqua, Mamacocha, ecc.
La cosa magica è che la Natura parla un suo linguaggio, comprensibile a chi è disposto ad ascoltare e che mi riporta sempre alle mie origini di essere vivente, parte di una rete di sostegno invisibile, ma molto solida.
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