mercoledì 8 luglio 2009

ABBIGLIAMENTO E VITA SESSUALE

Nella vita quotidiana spesso mi incuriosisce osservare il modo di vestire delle persone che incontro, come anche il mio stesso modo, e cercare una connessione tra la scelta dell’abbigliamento ed il vissuto della propria sessualità.

Nella storia recente della cultura occidentale si sono succeduti svariati cambiamenti.
Ciò nonostante, persistono anche ignoranze e pregiudizi circa il mondo della sessualità umana e ciò la fa rientrare nella sfera del “non detto”.

Siamo disposti a riconoscere più facilmente gli atteggiamenti e i periodi dell’anno in cui gli animali che conosciamo vanno in calore, ma siamo ciechi sul considerarci esseri che fanno altrettanto parte della natura e che quindi usano seduzione, tattiche di corteggiamento per seguire stimoli, desideri, bisogni di natura sessuale.

Ecco allora che si osservano comportamenti contraddittori rispetto ai messaggi sessuali che si vorrebbero in realtà esprimere.
Ciò dimostra che non è possibile separare il comportamento sessuale di un individuo dalla sua personalità globale.
Questa può sembrare un’affermazione scontata, ma nella pratica psicoterapeutica mi capita di sentire affermare “nella mia vita va tutto bene, devo solo risolvere questo problema sessuale”.

La sessualità è un aspetto della personalità, ed un reale cambiamento coinvolge tutti gli aspetti della persona.

Tornando alla manifestazione esteriore dei propri vissuti sessuali è anche pensiero comune attribuire, ad esempio, ad una donna che veste in maniera marcatamente seducente e “provocante” (scollature pronunciate, abiti attillati o trasparenti, ecc.) libertà di pensiero ed anche di azione in ambito sessuale.
Al contrario, alla donna che veste in maniera “casta” ( abiti che nascondono le forme, maglie larghe e accollate, ecc.) si attribuisce la vergogna nel mostrarsi, o ancor più l’assenza di desiderio sessuale.
In realtà non è detto che l’equazione sia sempre così diretta.
Ci sono anche molte altre espressioni della nostra sessualità che sono frutto di scelte consapevoli: ad esempio, vestire sexy perché ci si piace nelle forme del corpo e allo specchio, perché si vogliono lanciare consapevolmente messaggi sessuali all’esterno o perché si vuole essere notati...

D’altra parte, l’essere umano ha imparato ad “atteggiarsi”, così come fanno le altre specie animali.
Non a caso si usa l’espressione “pavoneggiarsi” per riferirsi ad un individuo che si mostra attraverso il suo aspetto esteriore per attirare attenzione.
E’ noto come in molte specie animali sia il maschio a rendersi quanto mai attraente nella stagione degli amori per essere scelto dalle femmine.

Attirare attenzione è un comportamento che sorge spontaneo nell’età infantile anche dell’essere umano e che spesso, ma non sempre, lo si utilizza in modo evoluto anche in età adulta.

Nel mondo umano, negli ultimi anni, la gara alla seduzione e al sex appeal è diventata paritaria tra i due sessi.
Prova ne è l’incremento di riviste e prodotti di bellezza rivolti esplicitamente al mondo maschile, in virtù di un nuovo modo dell’uomo “conquistatore” di incontrare il mondo femminile, spesso così misterioso ed imprevedibile!

Voi cosa ne pensate?

2 commenti:

  1. concordo anzi ti dirò di più la mia fidanzata si veste in maniera casta ma sa essere molto persuasiva... a buon intenditor

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  2. Bene! Buon per te. L'essere umano ha cominciato a coprirsi la pelle per proteggersi dalle temperature climatiche. Poi è nato il "pudore". Oggi gli abiti sono usati per esprimere messaggi, ma più la persona è libera interiormente più sa usare consapevolmente ciò che indossa. A quel punto che vesta "casta" o "sexy" ha un'importanza solo relativa.

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